Il 22 giugno 2022, l’Unione Europea ha annunciato di varare una proposta per ripristinare la natura in tutta l’Europa valorizzando gli ecosistemi e gli habitat che ci ruotano attorno, come i mari, le foreste, i terreni agricoli e gli ambienti urbani.
Un altro elemento importantissimo di questa normativa è la mission di ridurre del 50% l’utilizzo dei pesticidi entro il 2030. In soli otto anni, si mira a ridurre l’impoverimento del suolo dato dagli elevati pesticidi che ci penetrano, s’intende proteggere il settore agroalimentare per renderlo più sostenibile, evitare l’incremento dei cambiamenti climatici e vedere il ritorno degli impollinatori.
“Queste proposte legislative faro, che fanno seguito alle strategie “Biodiversità” e “Dal produttore al consumatore”, contribuiranno a garantire la resilienza e la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nell’UE e nel mondo.”[1]
Il ripristino della natura in tutti i suoi aspetti legati alla valorizzazione della biodiversità fa parte del Green Deal[2] e vuole vedere il ripristino di almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’UE entro il 2030 fino agli ecosistemi totali entro il 2050.[3]
Gli obiettivi proposti comprendono:[4]
- l’inversione del declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e, successivamente, l’aumento di queste popolazioni;
- nessuna perdita netta di spazi verdi urbani entro il 2030, un aumento del 5% entro il 2050, una copertura arborea minima del 10% in ogni città, piccola città e periferia europea e un guadagno netto di spazi verdi integrati negli edifici e nelle infrastrutture;
- negli ecosistemi agricoli, l’aumento complessivo della biodiversità e una tendenza positiva per le farfalle comuni, l’avifauna nelle aree agricole, il carbonio organico nei suoli minerali coltivati e gli elementi caratteristici del paesaggio ad alta diversità sui terreni agricoli;
- il ripristino e la riumidificazione delle torbiere drenate a uso agricolo e nei siti di estrazione della torba;
- negli ecosistemi forestali, l’aumento complessivo della biodiversità e una tendenza positiva per quanto riguarda la connettività delle foreste, il legno morto, la percentuale di foreste disetanee, l’avifauna forestale e le riserve di carbonio organico;
- il ripristino degli habitat marini quali le colture marine o i fondali di sedimenti e il ripristino degli habitat di specie marine emblematiche quali delfini e focene, squali e uccelli marini;
- l’eliminazione delle barriere fluviali in modo che almeno 25000 km di fiumi siano trasformati in fiumi a flusso libero entro il 2030.
Per quanto riguarda il settore alimentare, parte del Green Deal verte sulla garanzia al consumatore della mancanza di pesticidi nei prodotti che consuma. S’intende dirigersi su ‘sistemi alimentari sostenibili’, e gli scienziati hanno convenuto che fino ad oggi le leggi sui pesticidi sono ancora troppo poco sostanziose per garantire un’economia veramente green.
Per questo motivo, la Commissione propone le seguenti norme:[5]
- obiettivi giuridicamente vincolanti a livello dell’UE e nazionale per ridurre del 50 % l’uso e i rischi dei pesticidi chimici e l’uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030. Gli Stati membri fisseranno i propri obiettivi nazionali di riduzione entro parametri stabiliti per garantire il conseguimento degli obiettivi a livello dell’UE. Nuove norme rigorose concernenti il controllo degli organismi nocivi rispettoso dell’ambiente Nuove misure garantiranno che tutti gli agricoltori e altri utilizzatori professionali di pesticidi pratichino la difesa integrata (IPM) nel cui ambito, prima di poter utilizzare pesticidi chimici come misura di ultima istanza, si esaminano metodi ecologici alternativi di prevenzione e controllo degli organismi nocivi. Le misure comprendono anche l’obbligo per gli agricoltori e altri utilizzatori professionali di tenere dei registri. Inoltre, gli Stati membri devono stabilire norme specifiche per coltura che individuino le alternative da utilizzare al posto dei pesticidi chimici.
- Divieto di tutti i pesticidi nelle aree sensibili. L’uso di tutti i pesticidi sarà vietato in luoghi quali le aree verdi urbane, compresi i parchi o giardini pubblici, i parchi gioco, le scuole, i campi ricreativi o sportivi, i sentieri pubblici e le zone protette nel rispetto delle prescrizioni di Natura 2000 e qualsiasi area ecologicamente sensibile da preservare per gli impollinatori in pericolo. Queste nuove norme elimineranno i pesticidi chimici presenti nella nostra vita quotidiana.
Applicata in tutti gli stati membri, la normativa dovrà affrontare diverse problematiche rivolte all’allineamento tra paesi ed un’unica strategia omogena da applicare con cura in modo che sia efficiente ma anche favorevole per chi ci lavora a lungo termine.
In questo caso sono in atto delle condizioni per favorire la transizione:[6]
- Un pacchetto di politiche chiave sosterrà gli agricoltori e altri utilizzatori nella transizione verso sistemi di produzione alimentare più sostenibili, tra cui si annoverano:
- nuove norme della politica agricola comune per garantire che gli agricoltori ricevano una compensazione per tutti i costi connessi all’attuazione delle nuove norme per un periodo transitorio di 5 anni;
- interventi più incisivi per ampliare la gamma di opzioni biologiche e a basso rischio sul mercato;
- attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dei programmi Orizzonte dell’UE a sostegno delle nuove tecnologie e tecniche, compresa l’agricoltura di precisione e
- un piano d’azione per la produzione biologica, per conseguire gli obiettivi in materia di pesticidi della strategia “Dal produttore al consumatore”.
In sintesi, questo piano ci fa pensare che oltre ad essere una manovra che aiuterà l’ambiente in generale, combattendo sia il cambiamento climatico che rafforzando la biodiversità e gli ecosistemi in Europa avendo quindi un impatto anche a livello globale, il mondo del BIOLOGICO riceverà un grosso input e di conseguenza chi ci opera ne trarrà i benefici.
[1] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3746
[2] https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en
[3] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3746
[4] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3746
[5] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3746
[6] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3746