Dall’European Organic Congress il Biologico da risposte al Cambiamento climatico, e al miglioramento genetico: intervista al direttore di IFOAM Organics

Un colloquio con Eduardo Cuoco, Direttore di IFOAM Organics Europe a seguito del Congresso Europeo sul Biologico tenutosi a Cordoba il 26-28 settembre 2023 sui temi, riflessioni e conclusioni legati al Bio in Europa.1

Si è inteso come metodo per combattere il cambiamento climatico: “In molti Paesi si stanno svolgendo elezioni, il clima politico sta cambiando insieme a quello del nostro pianeta e alle altre crisi che stiamo affrontando. In queste circostanze è importante ricordare che il biologico offre una soluzione sistemica ai problemi ambientali, risolvendone molti contemporaneamente, offrendosi come strumento trasversale alle preferenze politiche.” Afferma Cuoco.

Inoltre, si è parlato di diversificazione e metodologie: “Il nostro panel sulle tecniche di selezione vegetale ha sottolineato come la resilienza derivi da un sistema agroalimentare sano e diversificato, non dai singoli tratti genetici. Le affermazioni di sostenibilità delle nuove tecniche genomiche. Gli NGT ( di fatto nuovi OGM) sono ancora solo promesse ipotetiche e comportano rischi di maggiore resistenza ai pesticidi, perdita di biodiversità e ondate di brevetti, rendendo sempre più difficile l’accesso ai semi da parte di coltivatori e selezionatori. La selezione varietale biologica utilizza ciò che è disponibile in natura e rende più resilienti le varietà esistenti (e l’ecosistema). La legislazione comunitaria deve tutelare la produzione biologica e senza OGM dalla contaminazione, attraverso la tracciabilità obbligatoria lungo tutta la filiera e l’etichettatura per i consumatori. Questi sono gli unici strumenti a nostra disposizione per ipotizzare una reale coesistenza.”

Molto importante, il coinvolgimento delle nuove generazioni: “Durante la nostra sessione sul rinnovo generazionale, figli di pionieri del biologico hanno parlato di come siano cresciuti avendo a cuore i principi del biologico e hanno sottolineato l’importanza di impegnarsi a condividere questi principi attraverso le generazioni.” A questo proposito, il 10 ottobre ci sarà webinar aperto a tutti e gratuito che si occupa del ruolo dei giovani nei sistemi agroalimentari sostenibili: https://www.organicseurope.bio/events/lets-discuss-organic-youth-in-sustainable-food-systems/

Inoltre, si è parlato di come promuovere i consumi del bio e i suoi valori attraverso politiche mirate: “Ci sono molte opportunità per far crescere la domanda e l’offerta biologica. I governi a tutti i livelli possono incoraggiare gli appalti pubblici sostenibili (il famoso Sustainable Public Procurement). Ciò presenta molti vantaggi per coloro che preparano il cibo e per noi che lo mangiamo (oltre alla resilienza dell’ecosistema). Il settore biologico può utilizzare le politiche di promozione dell’UE per aumentare la visibilità dei prodotti biologici europei.”

Da sottolineare, gli obiettivi posti dalla strategia Farm to Fork: “Il movimento del Biologico ha le idee molto chiare sugli obiettivi da raggiungere ed è determinato a lasciare il pianeta in condizioni migliori per le generazioni future. L’agricoltura biologica e l’obiettivo del 25% di superficie agricola gestita in biologico entro al 2030 sono uno strumento per trasformare il sistema alimentare, attraverso meno pesticidi, più biodiversità, migliore qualità del suolo e stoccaggio idrico, maggiore salute per le persone ed equità sociale lungo l’intera filiera.Non sarà un percorso facile, ma sono convinto che ci siano elementi per cui vale la pena essere ottimisti: la forza di volontà del settore, solide basi scientifiche che ci dicono che il biologico è parte della soluzione, la ricerca che fornisce strumenti per migliorare sempre di più la nostra azione e la consapevolezza che solo un approccio olistico e sistemico, e non soluzioni tecnologiche rapide, possa aiutarci ad affrontare le complessità delle sfide ambientali, sociali ed economiche, che sono interconnesse tra di loro. Io non so se gli obiettivi posti dalla strategia Farm to Fork saranno raggiunti, ma di sicuro gli operatori biologici e noi in IFOAM Organics Europe faremo tutto quanto in nostro potere affinché ciò possa avvenire.”

Nonostante, rimangono ancora tante sfide ed interrogativi per il biologico europeo: “Sono molte le sfide cruciali sulle quali stiamo lavorando in questo momento. Menzionandone solo alcune, direi l’ottenimento di un regolamento per l’utilizzo dei pesticidi (SUR – Sustainable Use of Pesticides Regulation) che non sfavorisca il biologico; assicurare tracciabilità e etichettatura per i prodotti derivanti da modificazione genetica per proteggere il settore dalle contaminazioni incrociate non desiderate e non minare la fiducia dei consumatori nei confronti del biologico; spingere per il raggiungimento dell’obiettivo di 25% delle terre agricole coltivate a biologico anche attraverso uno strumento potente quale gli appalti pubblici sostenibili.”

1 A cura di Antonio Compagnoni, Responsabile Relazioni Internazionali CSQA Biologico

     


     

    Se desideri ricevere ulteriori informazioni, compila il seguente modulo:


    Articolo precedenteControllo non chimico delle infestanti in vigneto
    Articolo successivoDiserbo meccanico guidato da telecamera