sabato, Ottobre 5, 2024

 

Notiziario di

Decoding the future – Il futuro del lavoro è già qui

Oggi, per affrontare le opportunità che derivano da una veloce globalizzazione, è preferibile – prima di tutto – pensare a come poter divenire una Data Driven Company.

Questo approccio, fino a non molto tempo fa, era praticamente impossibile in quanto non erano disponibili le informazioni derivanti da analisi di Big Data in grado di facilitare nuovi livelli di analytics in tempo reale. Per consentire un certo modello di «storage» dei dati nascono i Data Lake, i Data Warehouse ed i Data Hub che consentono di definire una moderna strategia di dati ed analisi dopo aver analizzato i principali trend di settore.

Con la trasformazione digitale dell’industria è possibile generare moltissimi dati che offrono una grande varietà di potenziale strategico. Artificial Intelligence (AI) e Machine Learning (ML) sono tecnologie che permettono ai tecnici di strutturare, analizzare e valutare un grande volume di informazioni.

Possiamo quindi dire che una impresa digitale è in grado di sviluppare enormi opportunità da infiniti dati che fanno sì che l’oggi sia in grado di incontrarsi col domani.

L’AI consente un processo attendibile / affidabile nonché analisi di un ampio e complesso set di dati riguardanti l’intero ciclo di vita dei prodotti nonchè l’ottimizzazione della produzione.

In anni recenti, il rapido progresso dell’AI e di altre frontiere tecnologiche è stato vissuto con un misto di timore per quanto riguarda un possibile impatto negativo nelle organizzazioni con la conseguente possibile perdita di posti di lavoro anzichè trasformare questo aspetto in una opportunità di acquisizione di nuove conoscenze, per tutti gli operatori ed attori, e quindi di incamerare nuove competenze. Tutto questo richiede di sottoporre ad intensa e continua formazione il personale in quanto l’attuale  rivoluzione tecnologica viaggia a ritmi «velocissimi», diversamente da quanto accadde in passato. Difatto le precedenti transizioni erano state simili a lunghe onde nell’oceano, mentre le attuali hanno un’impronta da «tsunami».  

     


     

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