sabato, Luglio 27, 2024

 

Notiziario di

I fattori di successo per l’export bio negli USA

L’Italia è il secondo paese esportatore di prodotti bio al mondo con 2.619.000 € nel 2020, in crescita rispetto al 2019 nonostante la pandemia, seguendo gli USA con 2.981.000 €.


Da uno studio Nomisma fra i fattori di successo per l’affermazione sui mercati esteri risulta:
1) la notorietà e reputazione del Brand col 32%
2) la garanzia di sicurezza e controlli sul prodotto 31%
3) la qualità organolettica 30%

4) il prezzo 29%
5) l’origine italiana 25%
6) la presenza di altre certificazioni oltre a quella bio 18%
7) il Packaging sostenibile
8) la ricetta innovativa /nuovi prodotti 9%


Fra gli strumenti di promozione ritenuti più importanti da parte delle aziende abbiamo:
1) fiere internazionali sul biologico 62%
2) Digital Communication dell’azienda (sito, social) 48%

3) eventi diretti agli importatori 35%
4) degustazioni per operatori 32%
5) promozioni ed eventi presso la GDO estera 16%

6) promozioni ed eventi presso la ristorazione estera 15%
7) comunicazione e promozione istituzionale 14% .
Chi invece ancora non esporta riserva più peso alle tre ultime attività, non avendole in effetti ancora attivate.


Secondo i risultati dell’indagine i mercati più promettenti in ordine decrescente sono: la Germania 58%, la Scandinavia 47%, gli Stati Uniti 29%, la Francia 23%, Benelux 19%, il Giappone 17%, il Canada 14%, la Cina 13%, il Regno Unito 13%, la Svizzera 10%.


Il mercato dei prodotti biologici negli Stati Uniti è in costante crescita con un tasso del 158% nel 2019 sul 2010, con una crescita negli ultimi 5 anni superiore al 5% l’anno.
Relativamente ai nuovi trend di consumo negli Stati Uniti si registra che il 25% dei consumatori ha cambiato i consumi a favore di scelte etiche e di supporto dell’ambiente, il 28% ha manifestato una forte attenzione all’impatto ambientale del prodotto, il 60% è interessato a nuovi prodotti.


Con il 6% sull’importazione totale di prodotti biologici negli Stati Uniti, l’Italia è il quinto esportatore con 117 milioni di euro di valore.
Relativamente ai principali prodotti esportati abbiamo l’olio Evo con il 79% delle esportazioni, il vino imbottigliato con l’8%, la frutta secca con l’8%, gli spumanti col 3%, il caffè con l’1%, e altri prodotti 1%.


Secondo le principali imprese esportatrici di prodotti biologici negli Stati Uniti, i principali fattori che hanno contribuito al loro successo sono: l’interesse del consumatore per i prodotti made in Italy in generale (77%), la qualità dei prodotti bio (67%), l’interesse verso il biologico in generale (63%), il prezzo contenuto (16%).

Fra i principali vincoli e ostacoli all’export verso gli Stati Uniti vengono indicati: i vincoli doganali tariffari logistici (45%), la necessità di certificazioni aggiuntive Just Ghost FR FS (42%), la presenza di prodotti alimentari che imitano il made in Italy (40%), normative, burocrazia, contestazioni (36%), i costi per promuovere il prodotto (33%), i costi logistici (30%), la concorrenza di prezzo da parte di imprese locali (17%).


Un’indagine presso un campione rappresentativo di consumatori americani ha indicato le seguenti abitudini al consumo e percezioni del made in Italy. Fra i principali fattori che indirizzano la scelta del consumatore abbiamo: la marca del produttore preferito, il prezzo basso, la presenza del marchio biologico, l’etichetta del prodotto, le informazioni presenti, la presenza di una promozione sconto, le caratteristiche del materiale con cui è fatto il packaging, la marca del supermercato, la pubblicità, l’origine da altri Paesi stranieri.


La GTO costituisce il principale canale d’acquisto seguito dai negozi specializzati di prodotti biologici e dall’acquisto direttamente dal produttore per farmer Market, seguono i  mass retail, i Marketplace, i siti per il Food Delivery. È interessante notare che cumulando queste ultime tre modalità il 41% acquista il biologico on-line.


Negli Stati Uniti i prodotti biologici più ricercati sono: frutta e verdura, uova, carne, latte, yogurt, succhi di frutta, passate e conserve vegetali, formaggi, legumi, olio extravergine d’oliva e vino. 


     


     

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