In occasione della Giornata del Bio, il 23 settembre 2022, l’AIAB ha istituito un Vademecum del BIO all’interno della Conferenza Nazionale del Bio per indirizzare i consumatori verso una scelta consapevole e facilitare il riconoscimento vero e proprio del prodotto certificato.
Giuseppe Romano, presidente nazionale di AIAB, spiega: “L’Italia ad oggi vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale agricolo, il 17%, a fronte della quota media UE ancora ferma al 9%. Nonostante questo, però, in Italia vengono spesi ogni anno poco più di 3 milioni di euro per l’acquisto di prodotti BIO, mentre in Germania, ad esempio, quasi 15 milioni. Questo per diversi motivi, ma principalmente perché c’è anche una grande confusione su cosa significhi scegliere un prodotto BIO e come riconoscerlo”.
Gli elementi per riconoscere un prodotto BIO sono i seguenti, che negli anni sono stati rafforzati grazie ad un attenzione mirata all’etichettatura:
– Il logo del bio (Eurofoglia);
– L’origine della materia prima:
– Agricoltura Italia o Agricoltura Regione (Esempio: Toscana);
– Agricoltura UE;
– Agricoltura NON UE;
– Agricoltura UE/NON UE;
– Il codice dell’organismo di controllo (Esempio: IT-BIO-123):
– IT = codice ISO internazionale che identifica il paese dell’organismo di controllo;
– BIO = dicitura in vigore in Italia. EKO, ECO, ORG per altri paesi;
– 123 = codice numerico identificativo dell’organismo di controllo che certifica l’operatore.
Romano aggiunge: “Occorre abituarsi a leggere le etichette e riconoscere cosa acquistiamo per la nostra dieta quotidiana. Per questo abbiamo pensato a questo semplice vademecum per contribuire a fare chiarezza ed aiutare i consumatori a riconoscere i prodotti biologici”.
Romano conclude: “Non molti sanno che il biologico ha una certificazione che prevede alcuni importanti obiettivi come contribuire a tutelare l’ambiente e il clima; conservare a lungo termine la fertilità dei suoli; contribuire a un alto livello di biodiversità ed anche promuovere le filiere corte e la produzione locale. Quindi è il metodo migliore per tutelare l’ambiente e il consumatore”.
In un contesto economico mutevole, condizionato dalle emergenze alimentari, energetiche e climatiche, il quadro del biologico è comunque positivo. L’Italia si conferma tra i paesi leader in EU come quota di SAU bio coltivata sul totale (17,4%), numero di operatori, 86.144 in aumento del 5,4% rispetto al 2021, e come export (3,4 miliardi nel 2022, +16% rispetto al 2021).
“La giornata europea del biologico è un momento importante per celebrare il settore che in 30 anni è passato da elemento di nicchia a motore di rilancio dell’intero comparto agroalimentare, al centro delle politiche green europee.” sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.
La Giornata Europea del Bio, e la Conferenza Nazionale del Bio, diventerà un appuntamento annuale messo in atto per spronare gli attori del settore a creare nuove condizioni in sinergia con le politiche del governo.
Romano conclude con “Se parliamo di agricoltura biologica, non si può che partire dall’UE. Nel 2022 abbiamo festeggiato i 30 anni di biologico regolamentato, un settore nato e cresciuto con il patrocinio dell’Europa. La strategia comunitaria prevede il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050 ed è ampiamente diffusa la conoscenza degli impegni dell’agricoltura in questa direzione con gli obiettivi del Farm To Fork. Nel Piano Strategico nazionale, come biologico abbiamo ottenuto ottimi risultati sia in termini di risorse sia per il target fissato al 25% di SAU già nel 2027 per l’Italia. Questa posizione è stata fortemente voluta dalle Associazioni del bio in sede di discussione, ed ha posto un obiettivo ambizioso, sfidante ma non impossibile. Non impossibile se agiamo come Sistema del biologico, e se mettiamo in rete tutte le occasioni offerte da questo momento inconsueto, con a disposizione le risorse della Pac, del Pnrr e della Legge del bio, che ci vede protagonisti nella definizione dell’agroalimentare del futuro.”
Fonte: Federbio – Alleanza Cooperative – AIAB