Secondo la Natural England/Steve Marston Attribution-Noncommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0) “i fertilizzanti azotati di origine fossile sono un ostacolo al raggiungimento del Net Zero.”
Alla base dei fertilizzanti azotati ci sono idrogeno e ammoniaca. L’utilizzo esteso dei fertilizzanti chimici di origine fossile mette a rischio gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette nel Regno Unito. Infatti, la Soil Association, un’organizzazione non profit, chiede al governo di neutralizzare l’utilizzo di questi prodotti per sostenere invece pratiche legate a metodi naturali per favorire l’agricoltura biologica.
Tra l’utilizzo di questi fertilizzanti sussistono varie problematiche, tra cui l’innalzamento dell’emissione di CO2, influendo sul cambiamento climatico e la dipendenza da prezzi elevati degli stessi.
“Rilasciato sotto forma di protossido di azoto che ha un potere di riscaldamento dell’atmosfera 300 volte superiore a quello della CO2″, il loro elemento basilare è un “un fattore chiave del cambiamento climatico”, osserva l’organizzazione. Inoltre, la dipendenza dalle fonti fossili “rende gli agricoltori vulnerabili a grandi picchi di prezzo”. Oltre che alle conseguenze di eventi dirompenti sul fronte dell’offerta come, ad esempio, “l’invasione russa dell’Ucraina “.1
Il problema non è di certo solo inglese, ma si estende nel mondo. Nel 2022, il rapporto “Global Assessment of Soil Pollution” della FAO ha evidenziato come i suoli del Pianeta hanno assorbito 109 milioni di tonnellate di fertilizzanti azotati sintetici. Un fenomeno che si affianca al crescente impiego dei pesticidi (più 75% su scala globale tra il 2000 e il 2017).2
La conseguenza più grave di questi metodi chimici, sono l’infiltrazione di materiale tossico nell’acqua che a loro volta danneggiano l’uomo, la natura e gli animali, contribuendo all’erosione dell’ecosistema.
Citando uno studio Think Tank francese (IDDRI), sempre la Soil Association dichiara che se l’Europa adottasse un sistema agricolo interamente biologico o agro ecologico abbinato a cambiamenti chiave nella dieta delle persone, si sperimenterebbe una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra. 3 grazie all’abbandono dei fertilizzanti azotati a base fossile.
Citando uno studio Think Tank francese (IDDRI), sempre la Soil Association dichiara che se l’Europa adottasse un sistema agricolo interamente biologico o agro ecologico abbinato a cambiamenti chiave nella dieta delle persone, si sperimenterebbe una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra. grazie all’abbandono dei fertilizzanti azotati a base fossile.
1 Con i fertilizzanti azotati la neutralità climatica è impossibile (resoilfoundation.org)
2 Con i fertilizzanti azotati la neutralità climatica è impossibile (resoilfoundation.org)
3 Con i fertilizzanti azotati la neutralità climatica è impossibile (resoilfoundation.org)