L’Unione Europea pone come uno dei suoi obiettivi principali, la tutela della biodiversità. Purtroppo, l’agricoltura tradizionale ed industriale impoveriscono le risorse biologiche del suolo limitando le varietà di piante che poi ricadono su una riduzione degli insetti.
A parità delle risorse idriche ed elettriche la biodiversità è una delle risorse fondamentali per l’uomo. Il moderno agricoltore deve quindi tenere conto di come favorire la biodiversità in azienda e gestire i rischi di una sua possibile riduzione.
È necessario quindi attuare “buone pratiche agronomiche” che garantiscono la conservazione della fertilità dei suoli, la corretta gestione delle risorse idriche, il controllo degli infestanti e dei parassiti attraverso metodi a basso impatto ambientale, la diffusione di boschi, siepi e specie nettarifere, il rilascio di necromasse e l’uso di rotazioni poliennali e sostanze organiche.
Dall’altro canto gli stessi consumatori sono più attenti ai processi produttivi e come impattano l’ambiente.
Non è un caso che nel 2010 le Nazioni Unite hanno dichiarato “Anno Internazionale della Biodiversità”, la World Biodiversity Association onlus (WBA Onlus) proponendo un protocollo rivolto al mondo agricolo per promuovere tra le imprese una maggiore consapevolezza del ruolo che esse possono rivestire nella tutela dell’ambiente e nella conservazione della biodiversità.
Lo standard, denominato Biodiversity Friend® (BF), ha l’obiettivo di definire un quadro delle interazioni tra attività agricola e diversità biologica degli agrosistemi. Il protocollo suggerisce strategie operative per migliorare la qualità ambientale e per diminuire l’impatto delle attività agricole sugli agrosistemi e sulla loro biodiversità “di fondo”, cioè quell’insieme di organismi
(arbusti, erbe, uccelli, insetti, ecc.) che in vario modo interagiscono col processo produttivo.
Lo standard prevede il perseguimento di 10 azioni (Il Decalogo della Sostenibilità in Agricoltura) relative a: modello colturale, fertilità dei suoli, gestione della risorsa acqua, presenza di siepi, boschi e prati, biodiversità agraria e biodiversità strutturale, qualità del suolo, dell’acqua e dell’aria, uso di energie rinnovabili, tutela del paesaggio, sostenibilità sociale ed economica.
Nello Standard BF il modello colturale di agricoltura biologica è quello più valorizzato, tuttavia, è importante ribadire la necessità di valorizzare maggiormente, anche nelle aziende biologiche, il rispetto delle aree a bosco e a siepe, la tutela del paesaggio e della qualità di aria, acqua e suolo, in modo da permettere agli agricoltori di definirsi veri e propri “custodi” della biodiversità e del territorio.
Nel marzo 2021, WBA Onlus ha aderito ufficialmente ad IFOAM (Federazione Internazionale dei Movimenti per l’agricoltura biologica) per garantire all’organizzazione il proprio supporto nel promuovere la sostenibilità e la tutela della biodiversità tra le aziende biologiche in Italia e nel mondo.
Inoltre, il Comitato Standard IFOAM di CSQA, coordinato da Antonio Compagnoni, ha valutato lo standard BF di WBA e lo ha ritenuto pienamente equivalente alla parte dello standard IFOAM relativa ai requisiti previsti nel capitolo due sugli Ecosistemi Biologici quindi se un’azienda è certificata BF si può evitare la verifica di questa parte degli standard IFOAM.
Partendo da questo primo passo concreto di equivalenza tra i due standard, CSQA e WBA hanno intrapreso un percorso per favorire l’applicazione della certificazione congiunta che possa dare valore alle aziende agricole per dimostrare la loro maggior coerenza con i principi dell’agricoltura biologica IFOAM: Salute, Cura, Giustizia Sociale ed Ecologia, anche misurando l’impatto positivo delle proprie pratiche agricole biologiche sulla biodiversità.
Tenendo in considerazione queste pratiche, avere un’occhi di attenzione, attuare buone pratiche agricole ed eventualmente effettuare ulteriori certificazioni volte a favorire la biodiversità possono solo aiutare il produttore a promuovere i propri prodotti su un mercato in continua evoluzione e sempre più competitivo.