GLI ITALIANI SONO ATTENTI ALLA QUALITA’ DEI PRODOTTI CHE ACQUISTANO

Un recente forum ‘La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni’ organizzato lo scorso weekend a Bormio da The European House-Ambrosetti ha sottolineato che gli italiani cambiano abitudini nell’acquisto degli alimentari con una particolare attenzione alla qualità alta dei prodotti e un interesse per la salute.

Secondo le stime Ambrosetti, nel post-pandemia gli italiani comprano il 10,5% in più di alimenti sostenibili certificati e il 7,5% in più di referenze biologiche e a km 0.[1] In calo i cibi pronti e confezionati (-5,2%) e junk food (-4,4%).[2]  

Una tematica di spicco tra i consumatori rimane quello della sostenibilità, con l’80% degli italiani disposto a spendere qualcosa in più per un prodotto sostenibile. Ma cosa significa esattamente sostenibile è ancora un concetto troppo vago per gli acquirenti… Per il 73% degli Italiani una referenza è sostenibile quando è frutto di un processo produttivo sostenibile;[3] per il 40,3% degli intervistati è invece sostenibile quando adotta un packaging green e attento all’ambiente.[4]

Anche 500 aziende del Food&Beverage rispondono al quesito: per il 38,9% di queste si parla di prodotto sostenibile quando a monte vi è una produzione sostenibile, mentre per il 32,2% la sostenibilità deriva dall’alta qualità delle materie prime utilizzate.[5]

Da questi dati emergono due fattori, uno legato ad un netto cambiamento nell’acquisto di prodotti già pronti o confezionati verso prodotti che esprimono valori come alta qualità, filiera corta e salutari o naturali, un altro legato ad una netta tendenza del consumatore a volere investire le proprie finanze in prodotti che sostiene essere sostenibili, con differenze di significato legate a questo tema.

Detto ciò, è evidente che il tema del green e la salute continuano e saranno in futuro sempre più al centro delle esigenze dei consumatori, tra tematiche quali clean label, bio, slow food e sostenibile. L’importante per le aziende BIO sarà saper comunicare questi valori al meglio possibile per essere competitivi sul mercato.


[1] https://www.alimentando.info/meno-junk-food-44-e-piu-prodotti-biologici-75-nel-carrello-della-spesa-degli-italiani/

[2] https://www.alimentando.info/meno-junk-food-44-e-piu-prodotti-biologici-75-nel-carrello-della-spesa-degli-italiani/

[3] https://www.alimentando.info/meno-junk-food-44-e-piu-prodotti-biologici-75-nel-carrello-della-spesa-degli-italiani/

[4] https://www.alimentando.info/meno-junk-food-44-e-piu-prodotti-biologici-75-nel-carrello-della-spesa-degli-italiani/

[5] https://www.alimentando.info/meno-junk-food-44-e-piu-prodotti-biologici-75-nel-carrello-della-spesa-degli-italiani/

     


     

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