I governi di 196 Paesi e le organizzazioni regionali di tutto il mondo – che fanno parte della Convenzione Onu sulla biodiversità, firmata a Rio nel 1992 e in vigore dal 1993 – si sono riuniti per concordare una serie di nuovi obiettivi, da qui al 2030, per la tutela di ambiente, animali e vegetali. E per combattere contro la perdita di “spazi vitali”. Il Segretario Generale dell’Onu, António Guterres, ha chiesto un “patto di pace con la natura” con “obiettivi quantificati e mirati che affrontino le cause profonde di questa distruzione e meccanismi efficaci di responsabilità”.[1]
Durante la COP 15, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, a Montreal è stato raggiunto un’accordo a proteggere il 30% delle terre e delle acque considerate importanti per la biodiversità entro il 2030. Attualmente sono protette il 17% delle aree terrestri e il 10% di quelle marine. La bozza, approvata dai governi dei Paesi partecipanti, chiede anche di raccogliere 200 miliardi di dollari entro il 2030 proprio per provare ad eliminare, i sussidi che potrebbero fornire altri 500 miliardi di dollari per la natura.[2]
Entro il 2025 nel pacchetto di finanziamenti è stato chiesto di aumentare ad almeno 20 miliardi di dollari il denaro destinato ai Paesi poveri, il doppio di quello attuale.
I ministri e i funzionari governativi di circa 190 Paesi si sono trovati per lo più d’accordo sul fatto che la protezione della biodiversità deve essere una priorità. Ma per quasi due settimane hanno lottato per trovare un accordo sull’aspetto di tale protezione e su chi dovrà pagarla.
Le comunità indigene del Brasile sanno che molto è stato fatto ma sono anche consapevoli che è necessario alzare la soglia di tutela. Lo chiedono con diplomazia, definendo un successo la nuova legge dell’Unione europea sulla deforestazione. Non basta, però, perché la normativa esclude dalla salvaguardia numerosi altri ecosistemi, come ad esempio il Cerrado brasiliano.
L’Unione europea non consentirà più l’ingresso nel mercato europeo di prodotti legati alla distruzione delle foreste. I decisori politici dell’Ue hanno concluso i negoziati per una legge europea sulla deforestazione, raggiungendo un accordo storico. Questo regolamento è il primo al mondo ad affrontare la deforestazione globale e ridurrà significativamente l’impronta dell’Ue sulla natura”.
[1] https://www.unesco.org/en/articles/cop-15-renews-joint-programme-natureculture-linkages
[2] https://it.euronews.com/2022/12/19/cop-15-accordo-per-la-protezione-della-biodiversita