IL SETTORE DEL BIO E LE RISORSE UMANE

In occasione della 34° edizione del Sana a Bologna, AssocertBio ha lanciato un appello al mondo del bio: avere un occhio di riguardo alla formazione delle risorse umane nel settore Biologico sia nel Sistema di Controllo e Certificazione, sia lungo tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione. AssocertBio da sempre protagonista del settore, si occupa di oltre il 95% delle certificazioni bio del in Italia.

Corradetti (Assocertbio): “Necessario fare della formazione un obiettivo da condividere con l’intero settore”[1]

In vista dei cambiamenti politici in atto, il mondo del BIO sta subendo varie trasformazioni, onde per cui, secondo AssocertBio bisogna stimolare in modo costruttivo il settore. È quindi fondamentale creare una community di figure sempre più preparate e in grado di veicolare in maniera corretta le informazioni che poi vengono fornite ai consumatori finali.

Corradetti: “Oggi gli operatori devono avere a disposizione, direttamente o tramite consulenti e collaboratori, una cassetta degli attrezzi molto composita e ricca di strumenti. Vi è la necessità di fare della formazione un obiettivo da condividere con l’intero settore del Biologico. Va in questa direzione, ad esempio, il Corso di Alta Formazione per “Giurista del Biologico” – organizzato dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) e Ismea – la cui seconda edizione è stata presentata – lo scorso 10 settembre al Sana – in uno specifico convegno durante il quale siamo stati chiamati anche noi di AssocertBio a dare un contributo”.[2]

Le conclusioni di AssocertBio sono che la formazione e il continuo aggiornamento dovrebbero riguardare non solo le aziende ma anche tutte le figure professionali che, insieme alla filiera, costituiscono il Sistema del Biologico. Ad es. dal personale degli Organismi di Certificazione agli Ispettori, dall’Autorità Competente (Ministero, Regioni e province autonome) fino ai centri di assistenza agricola e ai consulenti.

Corradetti: “Noi enti di certificazione giochiamo un ruolo fondamentale: non a caso il Decreto Controlli (Dlgs 20/2018) ha stabilito dei requisiti ben precisi per il personale, per gli Ispettori e i professionisti che collaborano con gli Organismi di Certificazione del Biologico in termini di esperienza, di formazione iniziale e di titoli di studio. In merito a questi ultimi segnaliamo la necessità di aumentare il numero di ore di lezione (in aula e di esercitazioni) dedicate all’insegnamento del metodo di produzione Biologico (in tutte le fasi e per tutte le tipologie di attività) nella Didattica prevista negli Istituti Tecnici così come nei corsi di Laurea delle Facoltà di Agraria. La conoscenza della legislazione del comparto, prerequisito fondamentale, non può che essere, infatti, complementare alla conoscenza delle tecniche del metodo di produzione: la combinazione di questi due fattori potrebbe essere una delle leve da utilizzare affinchè la virtuosità del sistema Biologico italiano continui ad eccellere”.[3]

In poche parole, per assicurarsi che il settore del BIO continui a crescere ed essere efficiente nel suo complesso, bisogna avere un’attenzione particolare alla formazione di chi già ci opera o chi intende entrarci. Un continuo processo di scambi d’informazioni è necessario per rendere l’intero comparto sempre più accessibile.


[1] https://www.efanews.eu/item/26604-biologico-la-sfida-delle-risorse-umane.html

[2] https://www.efanews.eu/item/26604-biologico-la-sfida-delle-risorse-umane.html

[3] https://www.efanews.eu/item/26604-biologico-la-sfida-delle-risorse-umane.html

     


     

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