PIANO STRATEGICO NAZIONALE 

In questa PAC gli stati membri hanno avuto maggiore libertà di movimento, grazie alla presentazione di un Piano Strategico Nazionale che, per quanto riguarda l’Italia, è stato elaborato all’interno di un tavolo di partenariato e presentato il 31 dicembre 2021.

Le organizzazioni che hanno preso parte al Tavolo, che si è costituito ad aprile 2020, sono state 131: ambientaliste, sindacali, di settore, dei consumatori. Una partecipazione che, se da un lato ha mostrato l’apertura ad un confronto con la società civile, dall’altro ha rallentato di molto i lavori. 

Il Piano strategico Nazionale, che conta 1532 pagine e che potrà essere modificato e rivisto nel corso del 2022,  sovraintende ai 3 principali strumenti della PAC: pagamenti diretti, sviluppo rurale e  OCM.

I pagamenti diretti agli agricoltoriassorbono 51% del budget e lo sviluppo rurale assorbe il 43% e le OCM (Misure di mercato) il 6%.

Per quello che riguarda i Pagamenti diretti, inoltre, scompare il regime dei piccoli agricoltori e viene introdotta la novità del Sostegno al reddito di base che sostituisce il pagamento di base e assorbe una parte del greening. Quest’ultimo  è stato un pacchetto di misure adottato nella precedente PAC che è stato accessibile a tutti ma che non ha portato alcun beneficio ambientale, tanto che è stato bocciato dalla Corte dei Conti europea.

Nella nuova PAC alcuni aspetti del greening sono però stati assorbiti dalla condizionalità che è così diventata condizionalità rafforzata.

Ma nel suo complesso l’inverdimento è stato spostato sugli Ecoschemi.

Di fatto se prima l’agricoltore aveva accesso all’85% delle risorse dei pagamenti diretti oggi ha accesso al 48%.

Il Pagamento accoppiato e il sostegno ai giovani sono rimasti invariati.

Il pagamento di base (flat rate) avrà un valore medio di 174 euro all’ettaro, che si ottiene dividendo il plafond per la SAU ammissibile .

Il sostegno di base per la sostenibilità, in Italia potrà essere erogato sulla base di titoli  (i titoli attuali saranno ricalcolati nel 2023).

Quindi calcolando l’85% dei 174 €/ha, si arriva a 148, €/ha, considerato il valore medio a cui dovranno tendere i titoli, sia verso l’alto, sia verso il basso.  

In caso di taglio però, questo potrà essere massimo del 30% per tutti i titoli sopra media (Stop Loss) e dal 2023 sarà fissato un tetto massimo di 2000 euro/ha.

Una novità interessante è quella dell’obbligo dell’azienda che accede alla DAR di mantenere i titoli fino a 3 anni  (Vincolo al trasferimento dei titoli Dar per 3 anni)

La strada che l’Europa ha intenzione di percorrere è quella di tagliare sempre di più i pagamenti diretti. Del resto, nonostante la centralità dell’agricoltura, negli anni sono subentrate tante altre esigenze a cui l’Europa deve fare fronte. Per prepararci a questo inevitabile passaggio bisogna puntare il più possibile sullo Sviluppo rurale e sempre meno ai pagamenti diretti.

Per quanto riguarda il sostegno redistributivo al reddito, la misura che toglieva alle grandi aziende per ridistribuire ai piccoli, è stato deciso che interesserà le aziende fino a 50 ha che avranno una compensazione di 82 euro /ha per i primi 14 ettari.

E’ previsto sotto forma di pagamento disaccoppiato annuale per ettaro ammissibile per gli agricoltori che hanno diritto a un pagamento nell’ambito del sostegno di base al reddito.

Per i giovani l’Italia ha previsto un sostegno complementare al reddito che assume la forma di un pagamento disaccoppiato annuale per ettaro, per 5 anni.

Quindi, fino al maggio 2022 il pagamento giovani corrisponderà al 50% del titolo base dell’azienda. Da maggio 2023 il supplemento giovani sarà di 87 euro /ha (cioè il 50% del valore medio dei titoli).

Quindi se un agricoltore riceve un sostegno base di 1000 euro, suo figlio che si insedia avrà, fino a maggio 2023, 1500 euro.  Ma da quella data e per 5 anni il giovane prenderà 1087 euro 

ECOSCHEMI

Il pacchetto degli ecoschemi è sicuramente uno dei punti più dibattuti della nuova PAC, ancora oggetto di attente analisi e approfondite discussioni per la definizione delle risorse e delle tecniche colturali/allevamento da ammettere a finanziamento. 

Gli ecoschemi hanno assunto un ruolo politico di contrattazione rispetto alla perdita del valore del minimo percepito dagli agricoltori e purtroppo sono stati usati a compensazione per i settori più penalizzati dalle scelte europee, limitandone così l’efficacia ambientale.

Questa misura assorbe il 25% del plafond sui Pagamenti diretti e si inserisce nella nuova architettura verde. Gli ecoschemi sono inoltre cumulabili anche con il bio del secondo pilastro.

La proposta finale ne prevede 5: 

ECO 1 – Pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici (assorbe il 43% del budget

Pagamento per il benessere animalee la riduzione degli antibiotici, con due livelli di impegno, il primo relativo al rispetto di soglie di impiego del farmaco veterinario (antibiotici), il secondo per gli allevamenti che si impegnano al rispetto di obblighi specifici nel settore del benessere animale e praticano pascolamento o allevamento semibrado.

La criticità è che una buona fetta della zootecnia bio (ad esempio ovini e caprini) non rientra nei pagamenti di secondo livello. 

ECO 2 – Inerbimento delle colture arboree (17% del budget):

Sono ammissibili tutte le superfici occupate da colture permanenti (legnose agrarie) e altre specie arboree permanenti a rotazione rapida, sulle quali sono rispettati impegni di gestione del suolo, di inerbimento, spontaneo o artificiale, dell’interfila, di non lavorazione del suolo nell’interfila, di ulteriore limitazione dell’uso di fitosanitari sull’intero campo. 

Requisiti e finanziamenti

Inerbimento tra il 15 settembre e il 15 maggio 

Limitazioni nell’uso di fitosanitari

Divieto di lavorazione sull’interfila 

Gestione di una copertura permanente 

Importo circa 120 €/ha 

ECO 3 – Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico  (17% del budget)

Sono ammissibili tutte le superfici olivetate di particolare valore paesaggistico e storico, sulle quali sono rispettati  impegni specifici, aggiuntivi a quelli previsti da ECO-2, ECO-5 e dai disciplinari di produzione integrata, relativi alla potatura annuale delle chiome secondo criteri stabiliti e al divieto di bruciatura in loco dei residui di potatura. 

Requisiti e finanziamenti

Almeno una potatura all’anno 

Divieto di bruciatura dei residui

1.100.000 ettari ad olivo 

Circa 220 €/ha 

ECO 4 – Sistemi foraggeri estensivi (19% del budget)

Sono ammissibili tutte le superfici a seminativo in avvicendamento sulle quali sono rispettati impegni relativi alla coltivazione di leguminose da granella o foraggio o di altre colture foraggere o da rinnovo e di non uso di prodotti fitosanitari e di diserbanti chimici. 

Requisiti e finanziamenti

Introduzione di leguminose e foraggere, nonché colture da rinnovo 

Non è consentito l’uso dei fitosanitari 

Interramento delle stoppie 

110 €/ha 

ECO 5 – Misure specifiche per gli impollinatori (5% del budget)

sono ammissibili le superfici a seminativo e quelle occupate da colture arboree permanenti sulle quali sono rispettati gli impegni relativi alla coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nei seminativi o la coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nell’interfila delle colture permanenti, incluso in entrambi i casi l’impegno a non usare  diserbanti e altri fitosanitari nel campo e nelle bordure nell’anno di impegno. 

Requisiti e finanziamenti

Semina di specie mellifere/pollifere nell’interfila

Divieto di  sflacio per tutto il periodo della fioritra 

Divieto di  utilizzo diserbanti e prodotto fitosanitari 

Utilizzo solo di prodotto con DT 50 < 15 gg in tutta l’azienda

Premio 500 €/ha per seminativi – 250 €/ha per arboree

     


     

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