Con l’approvazione della “Legge Per la Disciplina, Promozione e Valorizzazione Dei Distretti Biologici” da parte dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, questa regione si posiziona come prima in Italia a regolamentare in maniera dettagliata e completa il mondo dei biodistretti.[1]
La legge definisce le norme per la costituzione e il riconoscimento dei biodistretti e al centro si definiscono pratiche per promuovere e valorizzare le pratiche e la cultura del bio. Un aspetto chiave di questa legislazione è l’istituzione di un Fondo regionale con un finanziamento di 50.000 euro nel 2023, che aumenterà a 100.000 euro sia nel 2024 che nel 2025. Questo fondo sarà indirizzato alla divulgazione, informazione ed educazione alimentare, analisi di mercato e settore, organizzazione di corsi, mostre e fiere, oltre a fornire contributi alle piccole imprese per coprire i costi della certificazione biologica.[2]
Aspetto interessante del piano è il concetto di “Piano del Distretto”, una programmazione triennale elaborata dal Comitato promotore. Si prevede inoltre, la creazione di un Osservatorio regionale dei distretti biologici chemonitorerà l’attuazione dei risultati previsti tenendo conto dei rischi e criticità.
Ma non è tutto, L’Emilia-Romagna accoglie ben 7.330 imprese biologiche attive posizionandosi tra le prime 5 in Italia. Sarà interessante vedere come questa legge influenzerà le attività legate al bio in regione e come ad effetto domino potrà influire su altre regioni.
[1] https://ecquologia.com/emilia-romagna-approvata-la-prima-legge-sui-distretti-del-biologico/
[2] https://ecquologia.com/emilia-romagna-approvata-la-prima-legge-sui-distretti-del-biologico/