E’ stato pubblicato il nuovo Rapporto Bio Bank 2022 dove uno dei fattori più interessanti che emerge è che l’Italia è al primo posto per l’export e per numero di aziende di trasformazione. Nonostante il mercato del bio italiano è salito a 8,4 miliardi di euro nel 2022 (+12% sul 2021, +134% in dieci anni) i consumi sono in calo con (3,9 mld di euro, +1,8% sul 2021).
Il calo dei consumi è senz’altro dovuto a un misto di fattori, post-Covid le persone fanno meno la spesa prediligendo la ristorazione e la recente inflazione ha ridotto il potere d’acquisto degli italiani, che preferiscono risparmiare. Inoltre, la situazione geopolitica non aiuta con il rincaro delle materie prime.
Ciò nonostante, i dati elaborati da Bio Bank 2022, illustrano uno scenario caratterizzato da una buona propulsione del sistema biologico italiano, sospinto dall’export (3,4 mld, +16%).
Da considerare, la ripresa dei consumi di alimenti bio fuori casa, con un valore di 1,1 mld, +53% sul 2021.
In generale però si parla sempre di crescita, infatti, rispetto a 10 anni fa, i consumi domestici sono cresciuti del 95%, quelli fuori casa del 258% e l’export del 168%, come riportano i dati Nomisma per l’Osservatorio Sana. Inoltre, l’Italia si posiziona al primo posto per numero di produttori agricoli, al terzo per vendite al dettaglio e superfici agricole, al quinto per quota delle superfici bio sulla Sau totale. In crescita anche gli e-commerce di alimenti bio (+13%).
Si conferma invece nell’arco degli ultimi 5 anni, la crescita a due cifre, con incrementi dal 27 all’80% nel numero di attività, salvo due segni meno per negozi (-14%) e ristoranti (-9%).
Da notare che Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si confermano regioni leader per numero assoluto di attività bio, mentre Marche, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna sono in cima per densità di attività. Tra le regioni capo spicca il ruolo chiave dell’Emilia-Romagna, l’unica presente in ambedue le classifiche.
La GDO è il canale ideale per avvicinare nuovi consumatori al biologico. Non a caso nei super e ipermercati, le vendite sono praticamente quadruplicate (+263%) in dieci anni, mentre nei negozi specializzati sono diminuite del 15%.
Il biologico a marca del distributore continua a conquistare quote di mercato a scapito delle marche dell’industria e dei 1.240 negozi specializzati, ove l’offerta è ampia anche nel fresco e freschissimo, ma i prezzi rimangono elevati. In crescita il posizionamento nei discount e i relativi consumi a loro connessi.
FONTI:
- Rapporto Bio Bank 2022 https://issuu.com/biobank/docs/rapporto_bio_bank_2022
(2) Focus Bio Bank 2022 Supermercati & Specializzati. https://issuu.com/biobank/docs/focus_bio_bank_supermercati_2022