Seminativi: risultati effettivi nonostante la siccità

Le temperature estremamente alte di quest’estate, hanno messo a rischio i raccolti di cereali e colture come girasoli, mais e soia. Fortunatamente i produttori sono scesi in campo per salvaguardali e i dati riferiscono che nonostante la crisi dettata dalla guerra, i raccolti biologici sono in crescita.

A guidare gli apprezzamenti è ancora una volta il girasole bio, arrivato a superare all’Ager di Bologna i 900 €/t nella versione altoleico (e il linoleico è poco distante), ovvero il 30-40% in più rispetto ai listini del 2021. Una tendenza ricalcata dalla soia bio, che ha inizio novembre ha addirittura sfiorato i mille €/t.[1]

In rialzo anche l’orzo e il grano tenero in concomitanza con la domanda di tali prodotti bio dall’estero. «Risultati commerciali – commenta Michele Galazzo di Agricola Grains – che però non sono stati alla portata di tutti i produttori».[2]

I record termici hanno evidenziato come ‘la tecnica’ dei produttori sia fondamentale in una buona riuscita. Specialmente gli errori e azzardi agronomici nella gestione dei seminativi, specialmente in agricoltura biologica.

La soia è in espansione soprattutto nei terreni tenaci e argillosi dell’Oltrepò. Un’opportunità favorita dalla rusticità, la competitività rispetto alle infestanti, il basso fabbisogno idrico e la tolleranza alle alte temperature di questa coltura.[3] Volano le quotazioni degli oli estratti dalle proteolaginose bios proprio perché sostenute dall’Unione Europea attraverso la strategia Farm To Fork.

Il fulcro del metodo biologico è il rispetto del suolo. «Con l’imprevedibilità climatica degli ultimi anni è diventato infatti oltremodo rischioso insistere con pesanti interventi meccanici in primavera soprattutto sui terreni più pesanti e argillosi».[4]

Fondamentale quindi la preparazione del letto di semina e la gestione delle infestanti. AL centro quest’anno la concimazione: chi si affida ad ammendanti organici, raccoglie risultati, in termini di maggiore disponibilità idrica, di suoli con un’adeguata dotazione organica in grado di contenere le perdite di resa legate agli eccessi termici e radiativi.

Un effetto che non si può improvvisare un anno per l’altro, ma che si raggiunge dopo anni di convinta gestione biologica delle colture. «Il 2022 in questo senso ha fatto ancora molta selezione, disincentivando chi non pone l’agronomia al primo posto».[5]


[1] https://terraevita.edagricole.it/biologico/seminativi-il-biologico-premia-chi-ci-crede/

[2] https://terraevita.edagricole.it/biologico/seminativi-il-biologico-premia-chi-ci-crede/

[3] https://terraevita.edagricole.it/biologico/seminativi-il-biologico-premia-chi-ci-crede/

[4] https://terraevita.edagricole.it/biologico/seminativi-il-biologico-premia-chi-ci-crede/

[5] https://terraevita.edagricole.it/biologico/seminativi-il-biologico-premia-chi-ci-crede/

     


     

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