La nuova opportunità dell’Agro Voltaico: A breve l’uscita del Bando 

Dopo il primo bando del “Parco Agrisolare” il settore agricolo sarà interessato da un altro bando che supporterà la realizzazione di impianti di energie rinnovabili: l’Agro Voltaico.

Anche in questo caso si prevede che il beneficiario l’impresa Azienda agricola o un’ATI a maggioranza impresa agricola, ed un Finanziamento del 40% in conto capitali più un incentivo tariffario.

In questo caso però l’impianto si dovrà abbinare alle coltivazioni, con strutture alte più di 2 m per permettere l’effettuazione della coltura sottostante.

Si prevede che il bando uscirà verso fine anno, ma si sta ancora discutendo sui criteri.

Si è in creata l’Associazione Italiana Agro voltaico Sostenibile AIAS. proprio per il confronto sulla definizione delle Linee Guida.

Tali impianti dovranno essere uno strumento per l’agricoltore per costituire una delle risposte al problema del cambiamento climatico, ma si dovrà evitare che costituisca un rischio di abbandono di fatto dell’attività agricola a favore di impianti di produzione di energia, seppur rinnovabile; quindi non deve costituire una forma “mascherata” di impianti fotovoltaici “a terra” .

A tal fine si stanno definendo appunto i criteri: il primo dei quali sarà garantire la continuità dell’attività agricola. In primo luogo il proponente dovrà essere l’imprenditore agricolo e non potrà riguardare , probabilmente , più del 30% della superficie agricola.

La coltivazione abbinata dovrà poi beneficiare dell’impianto, ad esempio garantendo la qualità del prodotto ottenuto derivante dal parziale ombreggiamento, sia in termini quantitativi che qualitativi e non una inibizione degli stessi. 

Tramite sistemi di Monitoraggio avanzato, si dovrà dimostrare il mantenimento o meglio recupero della fertilità suolo, della produttività, un miglior  microclima , promuovendo la  resilienza delle coltivazione ed il risparmio energetico.
In sostanza si dovrà “Cucire “l’impianto fotovoltaico  intorno attività agricola e non viceversa. Agricoltura dovrà quindi essere “protagonista” degli interventi.

Si dovrà mantenere la vocazione produttiva del territorio, che quindi non dovrà essere stravolta ma valorizzata.

Elemento essenziale sia dell’iter autorizzato, che andrà snellito, sia per la pratica di finanziamento (si prevede un 40% a fondo perduto) sarà la redazione quindi di un PIANO AGRONOMICO.

La Bioagricoop è disponibile per supportare i propri associati in tale percorso.

     


     

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