Posizionamento delle Associazioni Bio Italiane sul PSN 

L’Italia ha scritto che raggiungerà una SAU del 25% nel 2027. Il target EU è del 25% al 2030 quindi come associazione siamo riusciti a determinare un target più ambizioso rispetto agli altri Stati membri mantenendo la nostra posizione di leadership, che altrimenti sarebbe stata a rischio.

Siamo inoltre riusciti a mettere a disposizione di questo obiettivo le risorse economiche necessarie per sostenere lo sviluppo del settore, con uno storno importante di risorse dal primo pilastro, stanziamento approvato di recente dalle apposite commissioni. 

Abbiamo inoltre ottenuto un premio aggiuntivo sulla zootecnia, legato a una parte degli ecoschemi e, infine, siamo riusciti a stabilire che il biologico è una politica fondamentale nel Piano d’Azione Nazionale.

Il biologico dal primo al secondo pilastro 

L’agricoltura biologica pesa complessivamente circa 450 milioni di euro, sommando tutte le misure 11 del PSR del 2019. La misura 11 del PSR comprende sia la conversione sia il mantenimento (11.1 e 11.2).

Questo, se da una parte ha consentito il raggiungimento di una SAU del 16%, dall’altro ha segnato una riduzione della curva di crescita. Noi avevamo proposto di mettere la conversione sul primo pilastro e il mantenimento sul secondo pilastro, considerando che il secondo consentiva un pagamento molto più differenziato rispetto al primo.

Tenendo conto, infatti, che il primo pilastro prevede lo stesso pagamento per tutti, senza possibilità di fare differenze tra le varie regioni e per i diversi tipi di coltivazioni, si poteva arrivare ad un livellamento generalizzato verso il basso. Questo è il motivo principale per cui abbiamo deciso di svincolarci dai pagamenti diretti, rinunciando alla prospettiva nazionale. 

Il cambio di pilastro è stato frutto di un ragionamento politico importante per fare un passo indietro rispetto a una politica nazionale dei pagamenti diretti a favore di una politica regionale più differenziata.

Sul secondo pilastro, infatti, abbiamo potuto rafforzare tutto il bio su tutta la PAC, considerando la trasversalità del settore su tutti e 9 gli obiettivi della Programmazione, un notevole passo avanti rispetto a quando il bio era stato relegato solamente alla parte climatico-ambientale. Ad oggi quindi si può affermare che l’obiettivo della trasversalità del bio, portato avanti dalle associazioni di settore, è stato raggiunto. 

Clausola della condizionalità sociale

E’ rafforzato il monitoraggio delle norme europee sul lavoro nel settore agricolo e le sanzioni per le infrazioni, in virtù della cooperazione tra gli ispettorati del lavoro nazionali e gli organismi pagatori della PAC, tramite una condizionalità sociale.

Il requisito serve per la piena ricezione dei pagamenti diretti (primo pilastro) e dei pagamenti ai sensi degli impegni ambiente- clima e dei vincoli naturali o svantaggi territoriali specifici (secondo pilastro), dove per condizionalità sociale si intende il rispetto da parte dei beneficiari delle norme fondamentali che regolano le condizioni, la sicurezza e la salute sul lavoro. 

Tale sistema entrerà in vigore su base volontaria per il biennio 2023-2024, e diverrà obbligatorio a partire dal 2025. Aiab, a prescindere dagli obblighi, auspica in ogni caso che da parte delle aziende biologiche, che associano al loro lavoro valori di giustizia e di equità, ci sia un impegno a migliorare piuttosto che un’azione guidata da timori di controllo e repressione. 

Agricoltore attivo 

Sono considerati agricoltori in attività gli agricoltori che, al momento della presentazione della domanda di aiuto sono in possesso di uno dei seguenti requisiti: 

  1. agricoltori che nell’anno precedente a quello di domanda hanno ricevuto pagamenti diretti per un importo non superiore a 5.000 euro
  2. iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese come impresa agricola o come piccolo imprenditore e/o coltivatore diretto. 
  3. iscrizione alla previdenza sociale agricola (INPS) come coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, coloni o mezzadri 

d ) possesso della partita IVA attiva in campo agricolo, con dichiarazione annuale IVA, ovvero con comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA. Il punto d)sarà uno dei punti che andranno rivisti. 

Le OCM – Organizzazioni  comuni di Mercato

Sono rappresentate da un insieme di norme e misure che realizzano un dispositivo che permette all’Unione Europea di gestire il mercato di un determinato prodotto agricolo. Sono, insomma lo strumento operativo della PAC. Le OCM hanno consentito di fissare prezzi unici di prodotti agricoli per tutti i mercati europei (prezzo indicativo, prezzo d’entrata, prezzo d’intervento) e di concedere aiuti ai produttori o agli operatori del settore.

I settori d’intervento sono: 

  • Ortofrutta
  • Prodotti dell’apicoltura
  • Vitivinicolo
  • Olio di oliva e olive da tavolo
  • La novità è il pataticolo (6 milioni di euro)

PSR  2023/2027

I tipi di interventi contemplati sono i seguenti: 

  1. gli impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione; 
  2. i vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici 
  3. gli svantaggi territoriali specifici derivanti da determinati requisiti obbligatori; 
  4. gli  investimenti; 
  5. L’insediamento dei giovani agricoltori e l’avvio di nuove imprese rurali; 
  6. gli strumenti per la gestione del rischio; 
  7. la cooperazione (PEI AGRI, LEADER); 
  8. lo scambio di conoscenze e l’informazione; 

La novità positiva è che, secondo la legge 241, gli interventi che rientrano nel PSR devono essere pagati entro il 30 giugno. Questo dovrebbe impedire i disagi che ci sono stati negli anni 2014-2018 quando gli agricoltori hanno ricevuto i finanziamenti con estremo ritardo.

Le ACA, (Azioni Climatico Ambientali)

Considerata la centralità di un Piano scritto a Roma, le ACA rappresentano tutte le sottomisure previste per dare spazio alle diverse esigenze territoriali, lasciando così ai territori molta libertà di scelta e ottemperando, allo stesso tempo, alla richiesta costituzionale di legiferare sull’agricoltura a livello regionale.

Strumenti per la gestione del rischio

Considerato che l’agricoltura è tra i settori che risentono di più degli eventi catastrofali, la gestione di un rischio ponderato è strategica per lo stato che deve proteggersi da eventi climatici che distruggono i raccolti e che impattano sul reddito dell’agricoltore. L’obiettivo è quello di integrare e potenziare gli strumenti di gestione del rischio a beneficio delle aziende agricole, incluso il Fondo di solidarietà nazionale.

Gli strumenti sono: 

  • Assicurazioni
  • Fondi mutualità danni
  • Fondi mutualità reddito
  • Fondo mutualizzazione nazionale contro eventi catastrofali

AKIS

Una serie di servizi per promuovere e condividere conoscenze, innovazione e processi di digitalizzazione nell’agricoltura e nelle aree rurali incoraggiandone l’utilizzo. Ad oggi abbiamo convertito il 16% della SAU, il 10% che ci manca per arrivare al 25% non sarà così facile da convertire.

Questo perché finora chi è passato al bio lo ha fatto perché ci ha creduto e ha visto nel bio un certo tipo di agricoltura e di produzione sicuramente in linea con la sua visione del mondo. Quel 10% rimanente rappresenta una sfida più difficile. Per convincere gli  agricoltori a convertirsi al bio avremmo bisogno di innovazione, consulenza, attenzione e capacità tecnica. Avendo sempre ben chiaro in mente l’obiettivo di arrivare al 25% di SAU nel 2027. Quando questo accadrà significherà che ci siamo presi ¼ della Sau nazionale. Un salto enorme, rispetto a quando siamo partiti. 

Il Nostro compito come organizzazione è quello di fare sistema, innovare, portare assistenza, fare ricerca e guidare una transizione reale che non sia semplicemente quella del pannello solare in azienda. Ormai è chiaro a tutti che l’agricoltura costituisce l’elemento cardine della transizione agro-ecologica e che il biologico ne rappresenta un pilastro portante.

     


     

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