L’ASSUNZIONE DI ALIMENTI BIOLOGICI PUO’ RIDURRE L’INCIDENZA DI TUMORI?

Uno studio realizzato dall’ INRA (Istituto Nazionale per la Ricerca Agronomica, francese) e pubblicato su “Jama Internal Medicine”, indica che chi consuma alimenti biologici vede scendere il rischio di diagnosi di tumore fino al 25%[1]. L’indagine ha riguardato 70.000 persone che sono state seguite per sette anni anche tramite l’uso di appositi questionari.

Lo studio ha evidenziato un legame statistico tra il consumo di questo tipo di prodotti e un minor rischio di tumori. Per i ricercatori il risultato può essere spiegato sia dalla mancata assunzione di pesticidi, che da una maggiore propensione ad uno stile di vita sano tra i consumatori di alimenti biologici.

Secondo i dati rilevati tenendo conto dei diversi fattori associati al rischio tumorale, i grandi consumatori del biologico hanno un quarto delle possibilità di vedersi diagnosticare un cancro rispetto a chi ne consuma di meno. Ciò vuol dire che nei consumatori “residuali” di bio, si registrano 6 casi di tumore in più ogni 1000 persone[2]. Le riduzioni maggiori si registrano per cancro al seno nelle donne in menopausa e nei linfomi. I ricercatori francesi sottolineano che sono necessari ulteriori studi per una conferma dei risultati, ma che l’invito al consumo di alimenti biologici potrebbe rivelarsi una buona strategia di prevenzione.

Considerando che a livello globale il numero di casi di cancro nel 2012 erano conteggiati a più di 14 milioni[3], e i numeri ad oggi sono saliti facendosi che questa malattia sia il male dei nostri tempi, lo studio è stato fondamentale nel determinare che l’esposizione ai pesticidi può essere collegato allo sviluppo di cellule cancerogene. Di conseguenza, il fatto che i cibi biologici contengono una minor percentuale di pesticidi gioca un ruolo fondamentale nella preservazione della propria salute.

Inoltre, la Certificazione Biologica Europea non permette l’utilizzo di fertilizzanti sintetici, pesticidi, organismi modificati geneticamente e l’utilizzo di antibiotici. Secondo un rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare del 2018[4], il 44% dei campioni alimentari prodotti in modo convenzionale conteneva 1 o più residui quantificabili, mentre il 6,5% dei campioni organici conteneva residui misurabili di pesticidi decisamente minori[5].

Un ulteriore elemento a favore della Certificazione Europea Biologica è che utilizzando fertilizzanti naturali, esiste una minor quantità di elementi tossici sia nell’ingerimento dei prodotti che nella penetrazione di questi nel suolo e quindi nei sistemi idrici e tutto ciò che ne consegue.


[1] https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/2707948

[2] https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/2707948

[3] https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/2707948

[4] https://www.efsa.europa.eu/en/supporting/pub/en-1397

[5] https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/2707948

     


     

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