Decoding the future – “Life changing journey” 2°

IL FUTURO DEL LAVORO E’ GIA’ QUI

La «robotica» coinvolge il disegno di macchine che possono esercitare le principali funzioni di «Sense, Think and Act» in modo autonomo, il che comporta un ciclo continuo dove si alternano Sense, fare esperienza del mondo che ci circonda/environment, Think, riflettere e prendere decisioni sulla base del Sense ed Act, ovvero muoversi in ottica di allineamento. L’azione può cambiare il mondo in merito a ciò che ci circonda, riuscendo a prendere decisioni di conseguenza. Guardando quindi al futuro si potranno vedere veicoli più autonomi oppure «assistenti robot» sia nei processi produttivi (automotive soprattutto) che in campo medicale (telemedicina). Tali strumenti dovranno comunque essere manovrati/guidati da esseri umani con competenze adeguate in quanto non sono ancora in grado di autogestirsi.

Se il futuro sarà in gran parte frequentato dai robot, le persone dovranno essere all’altezza delle sfide modificando i propri comportamenti in funzione dell’evoluzione della società in costante trasformazione. Il termine Robot deriva dal ceco «robota» che significa lavoro pesante e forzato. Il 1° robot funzionante venne creato nel 1738 da Jacques de Vaucanson che fabbricò, tra gli altri, un androide che suonava il flauto.  Essi riflettono, in un primo momento, le paure che gli essere umani possano essere rimpiazzati dalle loro stesse creazioni, come in Frankenstein (1818), 1° romanzo di fantascienza divenuto sinonimo di questa tematica. Il tema poi prese sfumature politiche e filosofiche disseminate da film come: Metropolis (1927), Guerre Stellari (1977), Blade Runner (1988) e Terminator (1994). 

Oggi, dove il termine Data Driven Company favorisce l’opportunità di avvalersi anche di Robot, ci troviamo di fronte ad investitori che sul tema si stanno seriamente impegnando, come Elon Musk, imprenditore nato nel 1971,

Elon Musk

che ha realizzato il più sofisticato ed elegante Robot umanoide chiamato Tesla Bot, alto 175 cm del peso di 56 kg in grado di trasportare carichi da 20 kg, solleare pesi fino a 68 kg e che camminerà ad una velocità massima di 8 km/h. «Bot sarà buono e permetterà di eliminare compiti pericolosi, ripetitivi e noiosi» così dice Musk.

Tesla Bot

In merito, Elon Musk dichiara di essere riuscito a creare la forma più avanzata da un punto di vista tecnologico, ed anche estetico, di un robot che racchiude in sé tutte le prerogative per essere il sostituto ideale dell’essere umano, in quanto si avvale di una potentissima memoria (frutto di moltissimi input ricevuti come machine learning) ma soprattutto esso riguarda il tipo di lavoro ripetitivo che spesso condiziona la nostra vita di lavoratori.

Ma sarà possibile che una forma ancora più evoluta del Tesla Bot possa in parte assimilare anche gli aspetti emotivi che regolano la nostra vita? Insomma, sarà possibile per il futuro pensare a qualche forma di robot che sia in grado di comunicare? Per ora abbiamo le Chat-Bo in grado di farlo.

Paradossale pensare che in futuro possa esserci una forma di robot, completamente umanizzato, che possa essere in grado di esercitare anche sentimenti, quali la passione e la gelosia, con le conseguenze che questi comportano.

Esempio:  Il Robot «Caterina» nel film con Alberto Sordi del 1980. Un amico dell’interprete (Alberto Sordi) venuto a conoscenza delle difficoltà del  medesimo nei rapporti con le donne, gli parla di «Catherine», un robot femmina perfetto e tutto fare (vedere il film per le relative conseguenze).

Copertina di Io e Caterina

     


     

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