La nuova PAC e il Biologico

Con l’emanazione da parte dell’Unione Europea delle nuove strategie Farm to fork e Green Deal, l’agricoltura biologica assume un’importanza strategica.

La prossima PAC nel periodo 2023/2027 potrà sostenere notevolmente il biologico.

Le citate strategie dell’Unione Europea hanno come obiettivo di convertire almeno il 25% delle superfici agricole a produzioni biologiche.

Sono ormai chiari i legami fra sistemi produttivi agricoli, gli alimenti e la salute delle persone e dell’ambiente, e in questo contesto il biologico può giocare un notevole ruolo per il miglioramento.

Allo stato attuale le superfici biologiche nell’Unione Europea coprono mediamente l’8,5% della superficie agricola, mentre in Italia siamo attorno al 15,2% della Sau.

A marzo l’Unione Europea ha emanato il Piano di sviluppo per agricoltura biologica che mira principalmente a tre obiettivi: stimolare la domanda e il consumo dei prodotti biologici da parte dei consumatori e aumentarne quindi la fiducia, stimolare la conversione delle filiere e valorizzare il contributo dell’Agricoltura biologica in termini di sostenibilità.

È poi evidente come l’aumento delle superfici a coltivazione biologica deve andare di pari passo all’aumento dei consumi dei prodotti biologici stessi.

La prossima PAC, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023, dovrà mettere in campo misure atte al potenziamento dell’Agricoltura biologica.

Nella precedente programmazione l’agricoltura biologica è stata sostenuta dalla misura 11 del PSR e dalle rispettive sottomisure 11.1 per la conversione al metodo biologico e la 11.2 per il mantenimento, che verranno prorogate anche per il periodo 2021/2022.

Le Regioni potranno quindi:

  • Aprire nuovi bandi e nuovi impegni di mantenimento per la sottomisura 11.2 per 1-3 anni;
  • Aprire nuovi bandi e nuovi impegni alla conversione in biologico, per un periodo più lungo di 3 anni;
  • Usare l’opzione 5 + 1 ossia prorogare impegni quinquennali di un anno;
  • Usare l’opzione 5 + 2 per impegni scaduti o prorogare gli impegni quinquennali di 2 anni.

Inoltre il PSR 2021-2022 potrà essere finanziato, oltre che dalle dotazioni ordinare derivante dal quadro finanziario pluriennale, anche dal “Next generation EU” che per l’Italia è pari a 910 miliardi di risorse europee senza cofinanziamento nazionale.

Potranno quindi essere finanziati i cambiamenti strutturali nelle zone rurali necessari per raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali previsti dalle strategie europee sulla biodiversità e nel “farm to fork”.

Tali risorse potranno avere le seguenti destinazioni: 8% per il sostegno di programmi di sviluppo rurale nazionali e dei requisiti minimi ambientali, 37% per la transizione ecologica, 55% per l’innovazione e la transizione digitale.

Abbiamo poi la novità degli ECO schemi del primo pilastro della PAC, per il clima e l’ambiente. Questi potranno essere erogati tramite premio annuale per ettaro aggiuntivo al pagamento di base qualora gli agricoltori si impegnino ad effettuare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente come dal Reg. Ue 392/2018 Articolo 28.

La nuova PAC presenta anche una semplificazione in quanto si passa dalle attuali 20 misure e 66 sottomisure a 8 gruppi di interventi, quali:

a) Pagamenti per impegni ambientali climatici e altri impegni in materia di gestione
b) pagamenti per vincoli naturali o altri vincoli regionali specifici
c) pagamenti per svantaggi regionali specifici a causa di determinati requisiti obbligatori
d) investimenti
e) insediamento giovani agricoltori e avvio di imprese rurali
f) strumenti di gestione del rischio
g) cooperazione
h) scambio di conoscenze e informazioni.

Da notare che l’intervento a) è obbligatorio per gli Stati membri, i quali devono riservare almeno il 30% delle risorse ad interventi per obiettivi climatici ambientali, nei quali rientra anche l’agricoltura biologica. Impegni per gli agricoltori devono essere assunti per periodi da 5 a 7 anni.

In ultima analisi quindi l’agricoltura biologica può essere finanziata sia negli ECO schemi del primo Pilastro sia negli impegni Agro-climatici-ambientali del secondo Pilastro, o in entrambi.

Nella nuova PAC l’agricoltura biologica potrà essere collocata in diversi ambiti:

-negli Eco schemi del primo Pilastro
-a metà tra il primo e il secondo Pilastro
-come indicato, nel secondo Pilastro.

Sono quindi aperti differenti scenari: il primo vedrebbe il biologico nel primo Pilastro venendo inserito come pratica a cui destinare la maggior parte dei fondi degli Eco schemi premiando sia la conversione che il mantenimento; il secondo scenario vedrebbe il biologico diviso tra il primo e il secondo Pilastro, vedendo il mantenimento del Bio degli Eco schemi e la conversione nel PSR o viceversa. Il terzo scenario vedrebbe una continuità con l’assetto presente, finanziando il bio con gli impegni Agro-climatici ambientali.

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