Accesso al pascolo nell’allevamento Biologico

Il Nuovo Regolamento UE del biologico 2018/848 (letto congiuntamente al regolamento di esecuzione (UE) 2021/279 della Commissione del 22 febbraio 2021 per quanto concerne i controlli, la rintracciabilità, la conformità e l’etichettatura dei prodotti biologici) prevede misure più stringenti per quanto riguarda l’uso del pascolo da parte degli animali. Il testo del regolamento ha una lettura più restrittiva da parte della Commissione EU della quale di seguito si cerca di valutare i possibili impatti negativi. Richiediamo agli operatori che ci leggono un ulteriore contributo nel segnalarci eventuali altre problematiche.

Introduzione

Secondo il nuovo regolamento biologico:

  • il bestiame ha accesso permanente alle aree all’aperto che consentono agli animali l’esercizio, preferibilmente al pascolo, ogniqualvolta le condizioni meteorologiche e stagionali e lo stato del suolo lo consentano, salvo nei casi in cui siano state imposte restrizioni e obblighi relativi alla protezione della salute umana e animale sulla base della legislazione dell’Unione
  • Per i bovini, gli ovini, i caprini e gli animali equini: gli animali hanno accesso al pascolo ogniqualvolta le condizioni lo consentano.

La lettura da parte della Commissione di questi due requisiti è che le condizioni menzionate nel secondo paragrafo siano esclusivamente quelle menzionate nella prima disposizione. In altre parole: ogni volta che bovini, ovini, caprini e equini si trovano nelle stalle o all’aperto in zone che non sono pascoli, ciò deve essere giustificato da una delle seguenti condizioni:

  • Condizioni metereologiche condizioni stagionali
  • stato del terreno
  • salvo nei casi in cui restrizioni e obblighi imposti siano relative alla protezione della salute umana e animale

I problemi pratici derivanti da un’interpretazione così restrittiva, ad esempio, potrebbero essere:

  • Anche gli animali giovani (vitelli, agnelli, ecc.) che hanno bisogno di protezione dovrebbero essere al pascolo. Questi animali non sono considerabili ancora ruminanti a tutti gli effetti con un sistema gastrico sviluppato e sono quindi molto sensibili ai parassiti in questa fase. Inoltre, la gestione degli animali giovani nei sistemi di produzione del latte è una pratica complessa che richiede flessibilità in relazione all’accesso al pascolo.
  • C’è il rischio che le aree vicine alla stalla siano sovrautilizzati nei sistemi di produzione del latte, se ci sono solo piccole aree accessibili quotidianamente. Inoltre, la gestione sostenibile dei nutrienti o la produzione di foraggi invernali richiedono un approccio di gestione a livello aziendale.
  • Le aziende lattiero-casearie senza una disposizione dei terreni attorno alla stalla in area arrotondata devono condurre i loro animali su distanze più lunghe per raggiungere i pascoli che difficilmente possono essere sorvegliati. Ciò si traduce in un rischio più elevato di incidenti per l’uomo e gli animali, che può non possono essere presi in considerazione a meno che non siano considerati come essere “imposti sulla base della legislazione dell’Unione”.
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